18 settembre 2024 – 16:40
L’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha dimostrato un coinvolgimento attivo nella proiezione della partita di calcio, influenzando le decisioni sul luogo e sull’organizzazione dell’evento senza considerare attentamente la sicurezza delle scelte. Il mancato rispetto dell’ordinanza antivetro e la negligenza nell’adottarla sono stati evidenziati dai giudici di Cassazione come elementi che hanno compromesso la sicurezza della manifestazione a piazza San Carlo, causando la morte di due persone e il ferimento di altre 1.672.La Suprema Corte ha confermato la responsabilità penale dell’ex sindaca su tutti i capi d’imputazione, ma ha deciso di ridurre la pena stabilita inizialmente a 18 mesi di reclusione. La condanna riguardava reati quali disastro, omicidio e lesioni colpose, ma il ricalcolo della pena è stato richiesto poiché i giudici torinesi avevano assolto Appendino dall’accusa di lesioni per dieci feriti, violando così il divieto di reformatio in peius.Questo nuovo processo di appello si prefigge quindi di ridefinire l’entità della pena da attribuire all’ex sindaca tenendo conto delle decisioni precedenti e correggendo eventuali errori procedurali emersi durante il procedimento giudiziario. La vicenda evidenzia l’importanza della corretta valutazione dei rischi legati all’organizzazione di eventi pubblici e sottolinea l’obbligo per le autorità competenti di adottare misure atte a garantire la massima sicurezza per i cittadini partecipanti.