Milano Fashion week. GUCCI: ADDIO alla PASSERELLA…

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Gucci: addio alla passerella… sostituita da un gigantesco carillon. È un’intimità svelata che scava nel profondo la presentazione della collezione Gucci dedicata all’autunno inverno 2020-2021. La passerella è sostituita da un gigantesco carillon all’interno del quale gli addetti ai lavori – nessuno escluso – si adoperano per vestire, truccare e preparare le modelle e i modelli. Tutto sotto gli occhi di tutti. Il tempo ritmato da un gigantesco metronomo in led scandisce il lento correre del tempo; mentre lo spettatore veste i panni di un ignaro e inconsapevole voyeur. 

GUCCI: ADDIO alla PASSERELLA… sostituita da un gigantesco carillon

Scacco matto allo show

Alessandro Michele per Gucci ribalta così i classici canoni di presentare una collezione di moda mettendo in risalto i preamboli e l’atto della preparazione, piuttosto che dare importanza al momento della sfilata. Ecco che i ruoli s’invertono: proprio quando tutto deve avere inizio, in realtà termina. È uno scacco matto allo show, potrebbe pensare qualcuno, ma come diceva lo scrittore Gotthold Ephraim Lessing: “L’attesa del piacere non è essa stessa il piacere?”

Fellini, il Boléro e il sottile confine dei generi

A dare la carica, fisicamente e virtualmente, all’enorme scatola armonica è la voce di Fellini: la sua dichiarazione d’amore nei confronti del cinema risuona come un’affermazione capace di riflettere un intimo e privato rapporto con se stessi e con la propria passione; qualsiasi essa sia. 

Le note de il Boléro, del compositore Maurice Ravel, marcano e rimarcano il crescente atto della vestizione delle indossatrici e degli indossatori; in un susseguirsi irrefrenabile di capi e di accessori che si legano tra loro costruendo l’estro dello stilista. 

Il confine tra lui è lei è sempre più sottile: alle volte marcatamente languido; altre, invece, prepotentemente velato.   

I pezzi forte della collezioni

Protagonisti di questa collezione sono i velluti, gli anni’70, i colori accesi, le trasparenze, i colli e le maniche vittoriane, le balze, i maglioni che diventano sciarpe, le scarpe da barca, le gonne di tulle e i calzettoni al ginocchio in combinazione con i mocassini.

Bon ton e sregolatezza si fanno portavoce di uno stile che non accetta le mezze misure; passato e futuro si combinano in un gioco di volumi che concede a chiunque di sentirsi, a suo modo, principessa o re dei giorni nostri o del proprio tempo. 

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