“Hacker siciliano arrestato: il caso di Carmelo Miano e la vulnerabilità delle nostre infrastrutture digitali”

Date:

17 ottobre 2024 – 01:40

Carmelo Miano, l’hacker siciliano che ha tenuto in scacco il ministero della giustizia con l’accesso alle comunicazioni di numerosi dipendenti, tra cui importanti magistrati come Nicola Gratteri, Raffaele Cantone e Filippo Spiezia, è stato recentemente arrestato grazie a un’inchiesta napoletana. Il suo vasto patrimonio di informazioni riservate comprendeva le password di 46 pm italiani e il controllo dell’accesso alla posta elettronica di decine di magistrati della Procura di Torino. Questo enigmatico personaggio, residente nella Garbatella romana, si è trovato al centro di un giro di boa decisivo durante l’udienza del Tribunale del Riesame di Napoli. L’imponente mole di dati sensibili da lui accumulata ha scatenato un confronto serrato tra accusa e difesa, con i pm napoletani che hanno depositato pareri contrastanti sulle richieste relative al caso. La sua abilità nel penetrare sistemi informatici altamente protetti ha destato preoccupazione tra le istituzioni e sollevato interrogativi sulla vulnerabilità delle nostre infrastrutture digitali. Miano rappresenta un esempio emblematico delle sfide poste dalla crescente interconnessione tecnologica e dalla necessità di rafforzare le difese cibernetiche per proteggere la nostra sicurezza nazionale.

 

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