Indagini concluse senza colpevoli, riaperta la discussione sulle responsabilità nell’assegnazione degli appalti pubblici.

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La procura di Milano archivia il caso per mancanza di prove concrete, lasciando così liberi gli imputati coinvolti nell’inchiesta.

L’assoluzione definitiva dei 18 imputati nel processo riguardante un presunto giro di corruzione negli appalti pubblici, con base nel Comune di Valtournenche durante il periodo 2014-2018, è stata confermata. I termini per la procura generale di Torino impugnare la sentenza sono scaduti, dopo che la Corte d’appello ha ribaltato in parte il giudizio di primo grado assolvendo tutti gli imputati il 18 luglio 2023.Nel secondo grado, l’accusa aveva richiesto la conferma delle condanne a sette anni di reclusione per Loreno Vuillermin, Renza Dondeynaz e Ivan Vuillermin della società Edilvu di Challand-Saint-Victor, nonché sei anni per Fabio Chiavazza, ex capo dell’ufficio tecnico di Valtournenche. Altre condanne erano state chieste per diversi imputati ma non sono state accolte dalla Corte d’appello che ha deciso l’assoluzione generale.Le accuse spaziavano dalla concussione alla corruzione, dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, dal falso ideologico all’abuso edilizio e ai reati tributari. Secondo l’accusa, Chiavazza avrebbe favorito ditte amiche attraverso gare truccate e ribassi massimi in cambio di mazzette, accuse sempre respinte da lui e dagli altri imputati.La decisione finale della Corte d’appello ha sancito l’innocenza di tutti gli imputati coinvolgendoli in questo complesso caso di presunta corruzione negli appalti pubblici del Comune di Valtournenche.

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