La dinastia dei Vallaise rivive nel nuovo libro della storica Laura Decanale Bertoni

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Dopo “La Signoria dei Pont-Saint-Martin” la ricercatrice Laura Decanale Bertoni amplia i suoi approfondimenti sui Vallaise, aggiungendo con l’indagine diretta alcuni tasselli alla storia di questa grande Casata, pur senza la pretesa di esporre in un libro i loro 800 anni di storia. Intrigante, l’appendice che ci introduce in un mondo tra storia e leggenda, dove balzano in primo piano infelici donne del luogo, giudicate dal Tribunale dell’Inquisizione. In essa si troverà anche la trascrizione di un documento dell’inquietante Processo al diavolo avvenuto nel 1601 a Issime, custodito nell’archivio della Prevostura di Verrès, e finora sconosciuto al grande pubblico tradotto dal francese antico e dal latino. Il volume è dedicato alla memoria di Francesco Corni che ha collaborato per anni con le Edizioni Pedrini e del quale sono pubblicate alcune tavole all’interno del libro. Il volume propone inoltre una serie di disegni del noto pittore valdostano Giuseppe Tecco di Chatillon che ha illustrato il “Processo al Diavolo” con la maestria che lo contraddistingue. La Edizioni Pedrini ha inoltre stampato per l’occasione delle presentazioni del libro una tiratura limitata a 75 litografie firmate ed autenticate dall’artista, che riportano la traduzione in italiano dell’esorcismo del 1601 effettuato dall’esorcista delegato Annibale Serra.

Numerose le curiosità che contraddistinguono la pubblicazione, utili a tratteggiare la solidità dei Vallaise, costruttori di chiese, ponti e castelli e fedeli vassalli dei Savoia, come attesta il giuramento di Giacomo di Vallaise al conte Tommaso II nel 1253.

Secondo la tradizione, i Vallaise pretesero sempre l’investitura imperiale di quei feudi che erano situati sulla sponda sinistra del Lys, fino alle terre del Canavese: Giacomo, Arduzzone senior e Arduzzone junior dall’Imperatore tedesco Federico II nel 1211, Francesco, per lui e i suoi fratelli, nel 1309, da Enrico IV, infine Giovanni e Rolet da Sigismondo di Lussemburgo nel 1418.

I Vallaise diedero eminenti uomini alla Chiesa: Antonio è Priore del Capitolo dei Santi  Pietro e Orso di Aosta tra il 1406 e il 1440. Luigi è nominato Prevosto del Capitolo della Cattedrale di Aosta nel 1630, senza godere a lungo della sua carica, osserva Jean-Baptiste De Tillier,  perché muore di peste in quello stesso anno.

Il 12 aprile 1553 la Signoria dei Vallaise viene elevata a Baronia e sono innumerevoli le cariche di Stato acquisite dal Casato: Francesco di Vallaise nel 1558 è al tavolo della negoziazione con la Francia per il trattato sulla neutralità e ben tre Vallaise sono insigniti della massima onorificenza dei Savoia, “l’Ordine Supremo della Santissima Annunziata”, tra cui il Conte Alessandro, ambasciatore e ministro degli affari esteri dei Savoia nel 1815.

Esplorare con l’autrice, direttamente sul campo, le tracce lasciate sul territorio dai Vallaise e ancora visibili, è stato affascinante e non privo di fatica. Le ricerche negli archivi storici, tra i ruderi dei castelli, nelle chiese, sulle pareti scolpite e negli affreschi, hanno documentato fotograficamente tratti di storia che ha reso grande una Famiglia troppo a lungo dimenticata.

Ancora oggi viene utilizzato il termine “Vallesa” per indicare la Valle del Lys duecento anni dopo la scomparsa della Casata, e il loro stemma rivive variamente nella maggior parte dei blasoni dei Comuni che furono i suoi feudi, e ciò conferma e riconosce l’attualità del lavoro dell’autrice.

La presentazione avrà luogo il 28 giugno nella Chiesa dello storico Santuario di Notre Dame de la Garde a Perloz, terra di origine dei Vallaise. Interverranno l’autrice Laura Decanale Bertoni, Solange Soudaz Assessore alla Cultura del Comune di Perloz, Roberta Bordon Direttore Ufficio Beni culturali della Diocesi di Aosta, alle ore 16.00. Sono previste e applicate le disposizioni Covid-19 che regolano gli eventi pubblici.

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