La Polizia avverte: avete vostre foto o video intimi sul cellulare? Occhio alla rete, ma anche al vostro ex

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L’amore? È eterno finché dura, diceva un titolo di un film di Carlo Verdone. Ma che cosa succede quando la coppia scoppia? Nulla, ma può anche accadere di tutto. Una volta il partner lasciato, per rivalsa, si scagliava contro la carrozzeria dell’auto del suo ex rigandogliela selvaggiamente, oppure sforbiciava l’intero guardaroba dell’altro trasformandolo in mille coriandoli di tessuto, ma c’è anche chi ha fatto compere folli utilizzando la carta di credito… ovviamente non la sua. 

Adesso dico ai tuoi amici che…

Oggi come ieri, però, la “vendetta” più tremenda si consuma mettendo l’ex partner all’angolo del ring… come? Colpendolo lì dove fa più male: sbandierando ai quattro venti il suo“ intimo privato”. Se fino a ieri il meccanismo di derisione faceva leva sul passaparola tra gli amici e necessitava qualche settimana prima di compiersi nella sua interezza, oggi con i vari social è tutta una questione di un attimo, anzi di un click. Ecco che in un batter di ciglio quel qualcosa che doveva restare confidenziale è sulla bocca di tutti. Nel bene e nel male in amore si può perdere la testa… e facciamocelo anche andar bene qualche colpo basso, tanto alla fine basta incassare con ironia! Se non altro fatelo in nome di quel sentimento che nutrivate per l’altra persona.

Il fenomeno del momento

Abbiamo preso l’argomento un po’ alla larga e con leggerezza per introdurvi, invece, un fenomeno che molto probabilmente in molti avete già sentito parlare, ma che oggi sta prendendo sempre più piede, stiamo parlando del “revenge porn”. Il “revenge porn” è il reato disciplinato dall’articolo 612 ter del codice penale che punisce chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone interessate.

È emerso che sempre più ex pubblicano in rete quei video fatti con goliardia e un pizzico di sano esibizionismo per punire chi fino a pochi giorni prima chiamavano amore. Spesso sono le donne vittime di quest’abnormità, ma da qualche tempo anche gli uomini cominciano ad essere al centro del mirino di questi ignobili attacchi. Considerando che l’emancipazione sessuale negli ultimi tempi ne ha viste di rivoluzioni e di scoperte, nei cellulari di chiunque può nascondersi un privée molto colorito. 

Non solo coppie scoppiate… occhio alla rete

Attenzione però, il “revenge porn” non riguarda solo le coppie scoppiate; si può essere vittima inconsapevole anche inviando una propria immagine o un proprio video particolare a chi abbiamo da poco conosciuto sulla rete. Tenete a mente che se per voi l’invio del vostro materiale intimo è frutto di un gioco piccante volto a concludersi lì; chi riceve l’immagine o il filmato potrebbe non solo non pensarla come voi, ma addirittura potrebbe aver architettato tutto questo gioco di seduzione semplicemente per estorcervi del denaro. Ecco che dietro alla dolce e affascinante Sara del momento potrebbe nascondersi una spietata manipolatrice o un gruppo di malintenzionati senza scrupoli. Stessa cosa vale per il bel e muscoloso Andrea, Marco, Federico…

La Polizia consiglia

In caso di ricatto la Polizia Postale e delle Comunicazioni sconsiglia vivamente di cedere, poiché questo si tradurrà in una spirale volta a non terminare mai.

Le Forze dell’Ordine rimarcano che è “di estrema importanza denunciare immediatamente l’accaduto poiché solo un intervento tempestivo degli agenti può evitare l’ulteriore divulgazione delle foto o del video. Proprio per garantire un efficace intervento, all’interno della Polizia Postale operano squadre di poliziotti specializzati nel contrasto di questi fenomeni; esperti soprattutto nell’ambito delle piattaforme di social network e di messaggistica”.

È bene sottolineare che quello del “revenge porn” è un vero crimine e sempre più spesso le indagini hanno condotto all’identificazione e alla denuncia dell’autore di questo sconsiderato gesto, ma è bene intervenire il prima possibile  per contenere i danni giacché spezzare la catena della divulgazione del materiale non è un’impresa semplice.  

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