14 ottobre 2024 – 21:45
Questa sera, in una fredda giornata di novembre, un’ondata di solidarietà ha invaso piazza Castello nel cuore di Torino. Sono state diverse centinaia le persone che si sono ritrovate per manifestare a favore della Palestina, dopo l’ennesimo bombardamento che ha colpito l’ospedale di Al Aqsa a Gaza. Tra i partecipanti all’iniziativa spiccano gli universitari di Intifada Studentesca, il movimento Torino per Gaza e altri collettivi che si battono per i diritti umani e la pace nel mondo.”Non possiamo restare in silenzio di fronte a tanto orrore”, gridano con forza i manifestanti dai microfoni. “Il nostro governo continua a vendere armi e ad appoggiare Israele in questo genocidio, ma noi non ci faremo ingannare dalle sue parole vuote”. La determinazione è palpabile nell’aria gelida della serata torinese, mentre le voci dei partecipanti si uniscono in un coro di protesta e solidarietà.”I nostri fratelli e sorelle in Palestina continuano a morire bruciati dalle bombe, mentre qui in Italia si gioca a calcio con Israele”, denunciano gli attivisti con rabbia nei loro occhi. “È arrivato il momento di dire basta a questa follia, è arrivato il momento di alzare la voce e far sentire la verità su quanto sta accadendo”.Con passi decisi e determinati, i manifestanti danno il via al corteo per le strade del centro di Torino. In testa sventola orgogliosa una grande bandiera palestinese, simbolo di speranza e resistenza contro ogni forma di oppressione. La folla avanza compatta, unita nella sua richiesta di giustizia e pace per la Palestina martoriata dalla guerra.La serata si conclude con un messaggio chiaro e forte: la solidarietà non conosce confini né distanze geografiche, è un sentimento universale che lega tutti coloro che credono nell’uguaglianza e nella dignità umana. E così, tra le luci della città illuminata dallo spirito combattivo dei manifestanti, l’appello alla pace risuona alto nel cuore pulsante della notte torinese.