17 ottobre 2024 – 19:08
Un’operazione di perquisizione condotta oggi ha portato alla luce una “esplicita istigazione a commettere atti di violenza” tramite messaggi su WhatsApp, rivolti a individui appartenenti a “gruppi etnici comunemente osteggiati dall’ideologia nazionalsocialista”. Il decreto di perquisizione ha coinvolto un 18enne e un 19enne, provenienti rispettivamente da Torino e Biella, sotto inchiesta per propaganda e istigazione al crimine basata sulla discriminazione razziale, etnica e religiosa insieme ad altri 10 minorenni. Questi ultimi sono stati anch’essi destinatari delle perquisizioni effettuate dalla Digos in varie città italiane.Secondo quanto riportato dal procuratore milanese Leonardo Lesti, che sta conducendo le indagini insieme alla Procura minorile, l’analisi del cellulare di un giovane ucraino fermato lo scorso marzo ha svelato l’esistenza di un gruppo WhatsApp chiamato ‘Seconda Generazione Skinhead’, al quale i soggetti indagati sono iscritti. All’interno di questo gruppo vengono condivisi contenuti nazionalsocialisti, suprematisti, razzisti ed antisemiti, accompagnati da continui inviti alla discriminazione e alla violenza basate su motivazioni razziali ed etniche.Inoltre è emersa una sorta di ‘chiamata alle armi’, con messaggi esplicitamente incitanti ad attuare aggressioni violente contro extracomunitari. Durante l’operazione odierna sono stati confiscati computer, telefoni cellulari, supporti informatici e documenti cartacei contenenti materiale propagandistico nazista e fascista. Sono state rinvenute armi quali mazze, tirapugni, coltelli e persino un machete, insieme a diverse bandiere e simboli associati al nazi-fascismo e al suprematismo. Questo materiale rappresenta un importante elemento investigativo per tracciare la rete dei giovani suprematisti coinvolti in queste attività illegali.
