Scena drammatica all’Università di Torino: studenti pro Palestina impongono le loro richieste con fermezza

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21 maggio 2024 – 15:59

Il contesto universitario di Torino si trasforma in una scena drammatica che evoca ricordi di filmati dall’esito sinistro. Le tre giovani studentesse, parte integrante del gruppo che da giorni tiene sotto occupazione gli spazi dell’ateneo, trasmettono attraverso un video il fervore dei loro compagni pro Palestina. La resa visiva del video si fa inquietante, quasi a richiamare, involontariamente ci si augura, i tratti distintivi dello Stato Islamico. I toni dell’appello sono per niente concilianti: gli studenti non chiedono, ma impongono e pretendono con fermezza. Nessun rifiuto è considerato accettabile. Tutto ha origine dalla decisione del rettore Stefano Geuna di convocare il Senato accademico in modalità remota, motivata dal legittimo timore per la sicurezza degli intervenuti a causa dell’occupazione dell’università. Una scelta che spetta esclusivamente alla sua autorità istituzionale all’interno dell’ateneo ma che non viene ben accolta dai manifestanti. Forse già immaginavano il momento in cui avrebbero fatto irruzione nella sala per presentare il loro documento, privo di elementi innovativi rispetto alle richieste sostenute da mesi e già respinte precedentemente. Essi esigono con forza che l’università cessi qualsiasi forma di collaborazione con le istituzioni palestinesi e che anche il governo italiano e le aziende interrompano ogni contratto con Israele. Inoltre, pretendono una presa di posizione netta contro Israele da parte dell’ateneo. Non tollerano la minoranza della loro posizione evidenziata dai numeri dei manifestanti rispetto alla vasta comunità studentesca iscritta all’università.

 

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