Si è conclusa la seconda edizione del festival di arti performative “Polimorfa”

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Si è conclusa il 3 giugno la seconda edizione del festival di arti performative Polimorfa, ospitato dal comune di Val di Chy e organizzato dal collettivo Biloura.

Un’edizione ricca e partecipata, che ha confermato il successo riscosso lo scorso anno. “Siamo riuscite nel nostro intento – spiega Chiara Bosco di Biloura – ovvero offrire una rassegna di alta qualità ad un pubblico decentrato”. La rassegna è cominciata con uno spettacolo di teatro partecipativo a cura di Biloura, frutto dell’incontro tra sette artiste internazionali e un gruppo di abitanti della Valchiusella che hanno partecipato ad un laboratorio teatrale gratuito offerto dal collettivo. “E’ stato un inizio magico, una performance molto evocativa lungo un sentiero in natura, reso speciale da una pioggia battente che non ha comunque impedito a pubblico e performers di aprire un dialogo artistico intorno al rapporto tra uomo e natura” racconta Silvia Ribero del collettivo. Persone di ogni età e provenienza si sono strette intorno agli appuntamenti della rassegna, che ha ospitato il teatro comico de La Ribalta Teatro di Pisa e le marionette per i più piccoli del collettivo nomade Ortika in un unico weekend.

“Un pubblico folto e variegato, che ha manifestato affiatamento e spesso è tornato per tutti i sei appuntamenti, dimostrandoci fiducia nelle scelte di direzione artistica di quest’anno” continua Ribero “forse perché la formula che abbiamo istitutito, ovvero di associare ad ogni spettacolo un piccolo dibattito che possa favorire un dialogo tra pubblico e artisti, si è rivelato vincente: è possibile rompere le barriere tra palco e platea anche così, continuando a parlare, a confrontarsi, a dare consigli a chi si esibisce.”

Novità di quest’anno il teatro di narrazione portato da Massimo Barbero del Teatro degli Acerbi, che ha raccontato, nell’orto accanto al pluriuso di Alice, un’altra modalità del rapporto tra uomo e natura: la cura. Ottima accoglienza anche per la giocoliera emiliana Francesca Mari, che ha portato per la prima volta uno spettacolo di nouveau cirque, genere che raramente si ammira a teatro. Conclusione con una sala gremita per il concerto-performance di Satoyama, band eporediese che ama definirsi “immaginifica”, e lo stesso collettivo Biloura: una fusione di musica live, performance e danza che ha emozionato il pubblico, letteralmente immerso in un “oceano sonoro” evocato per parlare del fenomeno della sparizione delle isole del Pacifico per causa umana.

Una rassegna immaginata per il territorio ma che ha saputo mantenere la promessa di internazionalità e di tematiche sociali più universali, premiata anche dalla Fondazione Piemonte Dal Vivo – sostenitore principale del progetto – che ha rinnovato la convenzione per i prossimi tre anni. Lunga vita a Polimorfa!

E-mail: bilouradreamproject@gmail.com – Tel. 324.6269676

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