03 luglio 2024 – 13:01
Nella giornata di ieri, tre alpinisti belgi sono rimasti bloccati a 3.750 metri di altezza sulla cresta Albertini della Dent d’Herens sul versante del Breuil. Il capocordata ha subito una caduta di dieci metri che gli ha causato delle ferite. Nonostante il tentativo di chiamare il Soccorso alpino alle 18:40 di ieri, l’elicottero non è riuscito a raggiungerli a causa delle nubi che impedivano la visibilità. La situazione è stata complicata dalle condizioni meteorologiche avverse. Questa mattina, grazie ad una schiarita alle 8, è stato possibile individuare la cordata. Fortunatamente, il ferito non sembra essere in pericolo di vita e può reggersi in piedi, ma non è in grado neeacute; di proseguire la scalata neeacute; di scendere autonomamente. La cresta su cui si trovano è estremamente affilata e impegnativa.Anche oggi l’elicottero non è riuscito ad avvicinarsi sufficientemente per poter soccorrere i tre alpinisti bloccati. Il direttore del Soccorso alpino valdostano, Paolo Comune, sta valutando attentamente la situazione al fine di organizzare un intervento via terra per raggiungere la cordata. L’intervento via terra risulta essere l’unica soluzione possibile data la distanza e le difficoltà dell’ascensione.La presenza di tratti innevati e verglass sulla cresta rendono ancora più insidiosa la situazione. Un ulteriore ostacolo da superare riguarda il trasporto del ferito: a causa dei traumi subiti nella caduta, non può arrampicare autonomamente e trasportarlo con una barella risulta altrettanto complicato a causa della verticalità e delle difficoltà tecniche della via.Attualmente, l’unica soluzione plausibile sembra essere un soccorso dall’alto con l’utilizzo del verricello dell’elicottero. Tuttavia, le condizioni meteorologiche attuali – scarsa visibilità e vento – non permettono ancora un intervento sicuro e efficace. Bisognerà attendere un miglioramento delle condizioni atmosferiche per poter procedere con successo all’operazione di salvataggio dei tre alpinisti belgi bloccati sulla cresta Albertini della Dent d’Herens.
