21 maggio 2024 – 10:48
Gli studenti pro Palestina, che ieri hanno occupato il rettorato dell’Università di Torino, stanno attualmente esprimendo la loro ferma volontà di essere coinvolti nel Senato accademico in una seduta congiunta, alla quale vorrebbero partecipare insieme al rettore Stefano Geuna. Questo desiderio nasce dalla necessità di aprire un dialogo costruttivo e confrontarsi sulle questioni cruciali che riguardano l’università e il coinvolgimento delle istituzioni accademiche con università israeliane.I giovani manifestanti sostengono che il rettore non abbia mostrato interesse a incontrarli per discutere della situazione e risolvere le divergenze emerse. La richiesta di una seduta del senato accademico con la presenza degli studenti è stata inizialmente spostata online, ma gli occupanti sono determinati a restare fermi nella loro posizione fincheeacute; non verrà garantita loro la possibilità di partecipare direttamente alla discussione.Il gruppo ha redatto un documento unitario insieme al corpo accademico, sottolineando la necessità di rescindere gli accordi esistenti tra l’Università di Torino e le istituzioni universitarie israeliane. Questa azione è vista come fondamentale per evitare qualsiasi complicità nei presunti crimini commessi dallo Stato d’Israele nei confronti del popolo palestinese.Secondo gli occupanti, i legami tra UniTo e le università israeliane vanno considerati parte integrante del genocidio palestinese in corso. Essi ritengono che il boicottaggio accademico sia l’unica strada per non essere complici dei presunti crimini di guerra perpetrati da Israele. In conclusione, gli studenti pro Palestina ribadiscono la loro determinazione a rimanere nell’edificio fino a quando non verrà accolto il loro appello per un dibattito aperto e trasparente all’interno del Senato accademico dell’Università di Torino.
